Il ponte sul Tevere

                              di Letizia Tessicini  (2/12/2004)

I resti del Ponte visto dalla Rocca - Agosto 2003

Primo piano di un pilastro (lato sinistro) del Ponte  Agosto 1970

 

Il ponte sul tevere

Malgrado il nome che la tradizione popolare gli ha attribuito (“Ponte di Augusto”), il monumento che più di ogni altra cosa ha dato splendore e fama alla città di Orte non risale al I sec. d.C. e nemmeno all’età imperiale, bensì esso venne probabilmente costruito attorno al XII sec. d.C..

Durante il periodo romano il Tevere doveva essere attraversato ancora più a monte da un altro ponte, forse in corrispondenza del Porto fluviale di Seripola, e del quale oggi non si hanno che pochissime tracce. Il Leoncini riporta notizia di un tal M. Arcangelo Alonio, cittadino ortano, il quale in Germania avrebbe letto una ‘Historia’ in cui era narrato che il detto ponte fu voluto dalla consorte di Pompeo Magno, dovendosi essa recare in carrozza a Roma da Amelia, dove il marito riposava ammalato. Naturalmente come ogni notizia di tal genere la cosa va trattata in modo critico.

Il ponte che unisce le due sponde del fiume era senza dubbio il primo attraversamento a nord di Roma ed era collegato alla famosissima Via Amerina, importante per i traffici commerciali e per l’accesso all’Umbria.

In breve tempo la presenza del “Ponte di Augusto” fece la fortuna di Orte. Molte persone transitavano su di esso ogni giorno e ben presto la città venne ad essere punto di scambi commerciali, con importantissimi mercati del bestiame e altri generi, accrescendo di conseguenza il suo indice demografico e la sua importanza strategica.

Ed è proprio per la sua posizione strategica che il ponte fu munito di due imponenti torri alle estremità. Ciascuna era guarnita di porte e camminatoi, ed erano costantemente controllate da soldati. Questo perché, in caso di minaccia bellica, si rendeva possibile chiudere agli eserciti nemici l’attraversamento del Tevere e allo stesso tempo controllare l’intera zona.

Per i grandi benefici che questo passaggio apportò alla città, esso fu adottato nello stemma cittadino, e ancor oggi è un simbolo a cui la popolazione di Orte è molto affezionata.

Il ponte crollò una prima volta nel 1514, a causa di una fortissima piena, ma fu presto ricostruito. Fu però nel 1524 che una piena ancora più disastrosa fece rovinare di nuovo il ponte; a quell’epoca la città, pur mantenendo una certa importanza, non poteva pareggiare con lo splendore di cui godette nel Medioevo, e quindi l’importante ponte non fu più ricostruito. Oggi i suoi resti emergono ancora dal fiume, quando questo ha un livello basso, e possono essere osservati dal Belvedere e dai giardini della Rocca.